La paradontosi dentale, conosciuta per essere particolarmente fastidiosa, è una delle infezioni batteriche più comuni. 

In tantissimi casi, la scarsa igiene orale può portare al verificarsi della paradontosi, che interferisce sulla salute dei denti e delle gengive. I sintomi principali si mostrano nel sanguinamento delle gengive, nell’improvviso dolore dentale e nel fastidio in fase di masticazione. 

E’ importante rivolgersi ad un esperto il prima possibile, al mostrarsi dei primi sintomi, così da ottenere un’opinione professionale e scoprire come agire. 

La paradontosi è un’infezione che può essere superata, con la giusta igiene e con la dovuta costanza. Vediamo meglio cosa comporta e quali sono i trattamenti previsti per raggiungere la completa guarigione. 

La paradontosi, conosciuta anche come “malattia parodontale” o “piorrea”, porta con sé una progressiva infiammazione delle gengive, dei legamenti e delle ossa che sostengono i denti.

Cos’è la paradontosi 

La paradontosi, conosciuta anche come “malattia parodontale” o “piorrea”, porta con sé una progressiva infiammazione delle gengive, dei legamenti e delle ossa che sostengono i denti.

Comporta il danneggiamento del tessuto parodontale, che può aggravarsi fino a provocare la caduta del dente.

Viene spesso collegata ad una cattiva – o del tutto assente – igiene orale, che genera la formazione di batteri pericolosi. 

La proliferazione dei batteri danneggia l’insieme di tessuti che sostengono il dente: il legamento parodontale, l’osso alveolare e la gengiva. 

La paradontosi rientra nel gruppo delle patologie progressive, che possono acutizzarsi nel tempo. La malattia al suo stadio più acuto può provocare la formazione di ascessi delle gengive.

Come si interviene 

La prima cosa da fare per combattere efficacemente la paradontosi è occuparsi di ridurre al minimo l’infiammazione. 

Come? Rimuovendo la placca che aderisce ai denti e alle gengive. 

Per riuscirci è necessario sottoporsi ad un operazione di igiene dentale professionale, che permetterà di rimuovere qualsiasi traccia di placca in eccesso. 

Il dentista si occuperà dell’operazione e la ripeterà una volta ogni tre mesi, fino al completo estinguersi dell’infiammazione.

Il paziente dovrà munirsi di uno spazzolino professionale e filo interdentale, assicurando un’igiene orale completa e continua.  

Nei casi più gravi potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’infezione dalle gengive e per ricostruire i supporti dei denti. Bisognerà aprire le gengive per pulirle in profondità, così da evitare che il problema si diffonda ad altri denti.

Parliamo comunque di un caso limite, che speriamo non dovrete mai raggiungere. 

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